Riportiamo l’articolo pubblicato in data 8 agosto 2o23 su “La Gazzetta di Mantova” a firma Alberto Carmone.

Il vice presidente della Pallacanestro Mantova Paolo Maggio racconta il progetto Stings ribadendo l’ambizione dell’A2 entro 5 anni. «Sono molto amico col presidente Gabriele Palmieri, con lui ho anche collaborazioni professionali – spiega Maggio -. Mi ha coinvolto col suo forte interesse per il progetto. Per me il basket è una passione, ho seguito tante partite degli Stings conoscendo giocatori e il ds Gabriele Casalvieri.

Con il dottore Dall’Oca abbiamo dato vita agli Eagles Mantova tra il 2000 e il 2004. Volevamo portare il basket a un livello importante ma ci siamo fermati anche per mancanza di risorse. Per me, quella con gli Stings è l’occasione migliore per riprovarci». Maggio tiene alte le aspettative: «Siamo consapevoli che dovremo darci tanto da fare. La collaborazione con Curtatone ci dà ottime fondamenta. È una società strutturata, con un seguito notevole e un grande settore giovanile che è il vero patrimonio del futuro del club che può alimentare tutto il nostro progetto per creare entusiasmo.

Abbiamo strutturato un piano di 5 anni per costruire sul campo tutto ciò che serve per raggiungere le categorie superiori. Vogliamo creare entusiasmo a Mantova, cercheremo di far diventare il basket uno sport di riferimento. Intanto, con gli Stings JBC vogliamo fare un campionato importante cercando di raggiungere subito la B.

Il progetto tecnico? Tanti ex biancorossi guardano a noi con interesse. Stiamo valutando un giocatore esperto di categoria superiore e un giovane di talento su cui appoggiarci. Poi dovremmo confermare tanti giocatori di Curtatone». Alla base c’è la fiducia in Casalvieri «Gabriele è capace e competente, una figura fondamentale che ha rifiutato proposte notevoli da serie nazionali. Può darci tanto sia nel legame coi giocatori che con le aziende del territorio».

A proposito di sponsor, i primi sondaggi sono positivi: «Abbiamo avuto contatti con tanti ex sponsor e abbiamo trovato disponibilità ed entusiasmo. Siamo sereni sul fatto che ci potranno dare una mano a far crescere il progetto».

Tiene banco la questione del logo e del nome Stings, oggetto di contesa con la precedente proprietà, la Pallacanestro Mantovana (la cui società è ancora esistente a tutti gli effetti): «Per loro ho il massimo rispetto – sottolinea Maggio -. Se sono arrivati alla cessione del titolo sportivo c’è sicuramente una ragione valida. Da fuori è facile giudicare ma chi è dell’ambiente conosce le difficoltà a cui si va incontro. Detto ciò, perché privare i tifosi di questi simboli? Bisogna mettere il bene del movimento cestistico al di sopra di tutto. Abbiamo deciso di utilizzare queste icone anche per desiderio di Adriano Negri, che sta seguendo i nostri passi con grande passione e attenzione, così come la tifoseria. Siamo sereni che non ci sarà alcuna disputa legale, è giusto muoversi nell’interesse della città». —